Con un po’ di ritardo dal catalogo della 20/20 Vision Recordings segnaliamo prima l’uscita di “Oculus” come singolo e poi di Chronoception, secondo album di Versalife per l’etichetta di Ralph Lawson, comprensivo di altre otto original version. Si parte negli ascolti con “Altered Perception”, incisione bassosa e immaginifica, un po’ sognante e sibillina, seguita da “Equilibirum”, altrettanto astratta e stralunata, intrisa di nostalgia per un futuro immaginato dal passato e ben congegnata in una pacifica ma inquietante progressione. Con “Temporal Resolution” non cambia l’ispirazione, che si mantiene molto cinematica, space e metropolitana, così come in “Altered Sense”, che finora è la produzione più elegiaca e sospesa del cespo. Il maestro di Rotterdam centellina le percentuali di retromania nel singolo citato e in “Polychron” dove le battute sono un po’ più mosse e puntute, con appena un pizzico di citazionismo anni ottanta. In “Perceptual Time Dilation” il tutto è più patinato e fusion (eterna tentazione del genere), risultato che scaturisce anche dalla vasta pratica di live con macchine analogiche, ben evidente anche in “Clairvoyance”. Si chiude con la saettante “Memento” ancora infarcita di arie ambientali, bassi sostanziosi e nervosi piattini.