È l’eccesso di retromania il problema dell’electro oggi e diciamo questo pur sapendo benissimo che un certo senso di nostalgia elegiaca è comunque insito nel genere. Sarà per tali ragioni che la suggestione della retorica del cyborg è comunque funzionale nel lasciare un segno, sia pure solo in funzione di sottolineare – ancora una volta – gli stilemi di questa particolare subcultura. Nessuno avrebbe mai scommesso che più della progenitura hip hop sarebbe sopravvissuta attraverso le decadi l’ascendenza ancora più antica del jazz-funk, o per dirla in altri termini quel senso fusion che le due cose mescola assieme facilmente, soprattutto in impianti ambientali e space-visionari. Queste dodici tracce licenziate dalla CHP Recordings, etichetta devota al genere, queste considerazioni ci sollecitano, con molte ottime interpretazioni sci-fi e momenti anche più crudi, robotici e iper-cinetici, che fanno di Tales from the Encrypt nel complesso un classico, un’ottima prova di uno degli esponenti dell’ultimissima generazione di producer legati al genere