His Master’s Voice – Wir Sind Alle Ungleich

Il teutonico Jaines Bomt, meglio noto come His Master’s Voice, direttamente da Hannover approda alla Kuratorium con questo Wir Sind Alle Ungleich che tradotto alla lettera sarebbe “siamo tutti diseguali”, una specie di manifesto della diversità, che in musica, in questo caso, rende l’idea di come l’electro, pur con i suoi momenti di smodato successo mainstream, abbia mantenuto un aplomb underground, ovvero freak o se preferite queer. A noi del cespo è molto piaciuta “Golo the Demon”, che è la più retromane, con i synth anni ottanta e un gancio che riporta alle prime contaminazioni con la new wave. Eppure anche il resto è ottimo, le prime due tracce “Circles” e “Unfluffy Cloud” più astratte ed essenziali e l’ultima “Thunderdome OG Flynt” con fantastici e crudi trattamenti accompagnati da vocal stradaioli.

 

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