La controllata eleganza compositiva di Philip Biedermann è dipanata in ognuna delle quattro original version presentate in questo Cybernetics, che parte proprio con la title track, un esemplificativa produzione electro piuttosto giocattolosa e reminiscente delle prime sonorità sintetiche anni ottanta. Alla The Machine Dream, che è un’etichetta made in Frankfurt e capitanata dallo stesso Philip Biedermann, sono evidentemente avvezzi a simili retromanie e anche la successiva, “Neural Sequence”, è insinuante e purista, con i synth in parte ricalcati su quella che fu la new wave d’antan. “Digital Emotions” ancora è accattivante e space, con un gancio di basso davvero aitante, prima di chiudere con “Subsonic Signals”, un’altra elegiaca composizione, fratturata ma melodica.