Il gancio è subito mentaloide e un po’ esotico nella prima proposta in scaletta, la title track “Electric Vampire”, una versione cibernetica della creatura partorita dalla fervida immaginazione di Bram Stoker. Anche le successive produzioni viaggiano su un registro grottesco ma assolutamente nel novero della tradizione electro, con trattamenti metallici, linie acide e bassi fondi in “Cattle Beast”, mentre in “Nothing Left To Be Desired” le atmosfere si fanno ancora più retrofuturiste con vocal fuzzy e ritmiche incalzanti. In “Asche“ ci sono i vocal teutonici di Nils Fock su tappeti particolarmente automatizzati, mefistofelici e pulsanti. “Demonic Toys” accentua la vocazione dark dell’uscita, che però si mantiene su registri di vintage accettabili, prima di chiudere con “Viper In The Trench”, ennesima hit acidula e impetuosa. Lode alla Pinkman che ha permesso questa uscita.