“Macho Boy” è stato il primo singolo di Adriano Canzian, uscito nel 2003 per la International Gigolò di Dj Hell, una produzione epocale per la dance elettronica italiana e che già allora vantava quattro differenti versioni. Dopo 20 anni quell’idea progettuale – unire alla tradizione electro la techno e venarla di suggestioni cyber e sessuali – trova ancora applicazione e in questo caso regge magnificamente a nuove 18 versioni del pezzo, una metanarrazione dalle ritmiche attanaglianti, condite da vocal che aggiungono ulteriore sostanza a tutta la mitologica storia di questa produzione, un brano che ha aperto a Canzian tutto un nuovo mondo nel quale avventurarsi. Gli immaginari che sono evocati fra i solchi sono conseguentemente ancora quelli industriali, scuri e berlinesi di inizio ultimo secolo, pervasi da un romanticismo perverso, acido e ipnotico, che guida compulsivamente il flusso delle frequenze. Niente è nella norma – tantomeno la sessualità esibita – e le iperboli dinamiche ci trascinano in un vortice vizioso, altrettanto lascivo, malsano e intrigante, frutto di un attitudine al modernariato digitale elettronico e ad eccessi sintetico digitali che si dispiegano incontrollabili.