Alla Skandalkonzert, etichetta che cita Arnold Schoenberg, sono direttamente i Gallops – Mark Huckridge, Brad Whyte e Gavin Thorpe – dritti da Wrexham, in Galles, a comandare le danze organizzando un artefatto pseudo-occulto che documenta ipoteticamente le indagini paranormali di un’immaginaria associazione locale. Le sonorità che ne scaturiscono sono infestate da un imprinting industrial/EBM, dal duro futurismo della techno detroiiana, così come da balzane idee mutuate da “strana narrativa” e letteratura gotica. Si parte con la potentissima “Liquid & Envy”, un ribollire flagellante di sub-bassi lancinanti e raffiche di synth pitch-shifted che evocano il classico hardcore dei primi anni ’90 e si continua con “Hemlock Chaser” un’altra urticante ballad appena stemperata dalla ripetizione ossessiva dei riff. “Paint It Diseased” continua sulla falsa riga di un ebm ammendata e “The Crunching Teeth Of Sharks” è allo stesso modo inquietante con passaggi acquosi e arpeggianti, prima di chiudere con “Youth Medium”, inospitale e ieratica, oscura e minacciosa.