Con un impressivo artwork nel quale troneggia La Casa Del Portuale di Aldo Loris Rossi, a Napoli, architetura molto singolare e icona retrofuture in salsa mediterranea, è Lorenzo Galardi su EXODUS Recordings a dispensare cinque original version. L’EP si apre con una traccia breve e funzionale, “Intro”, che prepara l’ascoltatore ad immergersi in un viaggio sonoro dalle sfumature cupe e futuristiche. In questo pezzo iniziale, suoni eterei e sintetizzatori distorti creano un’atmosfera densa di aspettativa, come un preludio carico di tensione. La seconda traccia, “Reticular Prospective”, è un viaggio nel cuore della techno più pulsante e ipnotica. Galardi costruisce una trama sonora intricata, con ritmi serrati e sequenze melodiche che si intrecciano in modo dinamico. Il beat, incisivo e penetrante, guida l’ascolto attraverso una progressione che si arricchisce di dettagli sottili e percussioni serrate, mantenendo alta la tensione per tutta la durata. In “Critical Era”, la terza traccia, l’EP vira verso una dimensione più oscura e riflessiva. Qui Galardi esplora una struttura ritmica più complessa e frammentata, con bassi profondi e un uso sapiente di texture sintetiche che evocano un senso di urgenza. È una traccia che sembra riflettere su un mondo in crisi, con una sonorità che alterna momenti di esplosione e passaggi più meditativi. Con la title track, “Demential”, siamo nel cuore dell’EP, dove Lorenzo Galardi dà il meglio di sé. Questo brano si muove in una spirale di suoni ruvidi e taglienti, che trasmettono una sensazione di inquietudine e disorientamento. Le linee di basso distorte e i kick potenti scandiscono un ritmo martellante, mentre le melodie dissonanti emergono qua e là come frammenti di pensieri alienati. È una traccia che lascia un impatto forte, sia a livello fisico che emotivo. L’EP si conclude con “Alienation”, che riprende i temi di isolamento e distacco introdotti nelle tracce precedenti, ma li elabora in una chiave più rarefatta e atmosferica. Qui Galardi si avventura in territori più sperimentali, con sonorità che sfiorano l’ambient oscuro e minimale. Le percussioni diventano meno insistenti, lasciando spazio a un soundscape che avvolge l’ascoltatore in un abbraccio freddo e distopico.