Vitaly Reznakov, che già avevamo notato su Urban Connections alla fine dello scorso anno con Encode/Decode e Deformant s’imbarca adesso in un’uscita a marchio Digital Distortions con Polykube, EP comprensivo di quattro original version e un remix affidato a D-Omen. “All’interno del Polykube, modelli ritmici fondamentali sono intrecciati con sistemi uditivi spazialmente differenti per creare complesse subroutine multidimensionali per il dancefloor”, così presentano l’uscita su Bandcamp e noi riportiamo volentieri quest’analisi sottolineando inoltre il minimalismo astratto delle proposte sempre vergato da un sontuoso sound design. Non solo le macchine iniziano a pensare come esseri umani ma anche il contrario, con sequenze bassose e insinuanti in “Aphonic Neutrality”, iper-metropolitane connessioni in “Diochryme” e fratturate ritmiche nella title track, irrorata da un funky alieno e meditabondo, prima di chiudere con “Infinite Surface”, più mesta e cupa ma comunque tesa ed evocativa. Assolutamente di qualità anche il remix apparecchiato da D-Omen su “Diochryme”, produzione stradaiola, cibernetica e incombente, assolutamente efficace per qualsiasi dancefloor electro.