È un electro di foggia contemporanea e piuttosto stradaiola quello che agita Austin Crumpley nella title track, “Overload”, con la quale si apre questo EP, che va a rimpinguare il catalogo della Qwerk, etichetta losangelina che ha il funk nel suo dna. “Overload” si snoda con una linea di basso incisiva, battiti secchi e synth graffianti, che richiamano le strade di una metropoli notturna, in un’atmosfera pulsante e ricca di tensione. “Nasty Girl” segue con un approccio ancora più diretto: il groove qui si fa più aggressivo e il ritmo in levare aggiunge un tocco acidulo e malizioso, con voci campionate che intensificano l’impatto old-school. Crumpley trasporta l’ascoltatore in una dimensione ruvida, ma seducente, dove gli elementi electro-funk si mescolano con attitudini più audaci e provocatorie. Con “9mm”, Crumpley punta su sonorità più oscure e profonde, con ritmi che richiamano lo stile Detroit e un’ambientazione quasi cinematica. Qui, il basso pulsa in un crescendo di tensione, e i beat diventano più serrati, evocando una sorta di marcia metropolitana. È una traccia che esplora il lato più crudo e minaccioso dell’electro, senza compromessi. Infine, “Unassuming Affections” chiude l’EP con una nota di contrasto. Meno ruvida rispetto alle precedenti, si sviluppa in trame sintetiche che si aprono su beat ondivaghi, mentre le armonie vengono intrecciate in atmosfere che riportano alla mente i toni più intimi e sognanti del genere. Una chiusura elegante che riequilibra l’energia intensa del resto dell’EP.