Legowelt – Ruins Of Cracktopolis

Legowelt è uno di quegli artisti – non molti in verità – dei quali recensiamo tutto quello che ci arriva e capita fra le mani. Non fa eccezione – è conseguente – questo Ruins Of Cracktopolis, che vede la luce grazie ad Altered Circuits, etichetta di Bruxelles dedita a sperimentazioni electro di varia foggia e tipo. Si dà inizio agli ascolti con “Do You Know Who You Never Be”, produzione futurista e vocoderizzata di oltre sei minuti di durata, un po’ nostalgica e dagli accenti space. “In A Trance Dance All Night” non è da meno in quanto a mescole crude e sperimentalismo, venato ancora da pulsioni retrofuture. È la title track tuttavia, “Ruins Of Cracktopolis“ a catalizzare maggiormente l’attenzione trasportando l’ascoltatore in un paesaggio sonoro visionario e complesso. Questo brano si snoda attraverso strutture ritmiche frammentate e pad sintetici che sembrano provenire da un’altra dimensione, alternando atmosfere cupe e melodie ipnotiche. Legowelt riesce a infondere una narrazione sonora più cupa e introspettiva, che trasmette perfettamente l’idea di “rovine” suggerita dal titolo, immergendo l’ascoltatore in un mondo sonoro decadente ma affascinante. Chiude l’EP “Like Twin Peaks”, una traccia che combina linee di synth ricche di arpeggi e percussioni granulose con bassi profondi e pulsanti. Con la sua durata di sette minuti, questo brano si prende il suo tempo per sviluppare e intensificare l’atmosfera, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio sonoro che evoca inquietudine e mistero: una chiusura perfettamente calibrata per un progetto che si addentra in territori sonori intriganti e ambigui, mantenendo sempre quel tocco inconfondibile di Legowelt. Ruins Of Cracktopolis è un EP che rappresenta una sintesi affascinante tra il sound analogico e atmosferico della West Coast olandese e le sperimentazioni più attuali. Ogni traccia aggiunge uno strato unico e distintivo a questo lavoro, che non solo invita all’ascolto attento, ma spinge anche a riascolti ripetuti per coglierne tutte le sfumature. Un must per chi ama l’electro che sa coniugare l’avanguardia con una vena melodica e nostalgica.

 

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