“Enigmata” si apre con una melliflua ma potente cavalcata electro, “Exiled”, un ottimo esempio di neo fusion intergalattica della durata di quasi sei minuti e mezzo. L’electro è un genere risorto più volte, sopravvissuto sia alle estreme contaminazioni degli anni novanta che alle chimere hype dei primi anni duemila. Non stupisce quindi che in piena apologia di qualsiasi retromania ritrovi un suo spazio, guardandosi indietro ma senza rinunciare ad elementi di forte contemporaneità. Velocity” prosegue sulla stessa linea, alternando con elegante noncuranza passaggi melodiosi a ritmiche fratturate. Con “Ascent” il lato elegiaco diventa predominante, creando atmosfere sospese e dilatate che preparano il terreno per “Lucidia”, il brano più conciso dell’EP. Quest’ultimo chiude il disco in poco più di quattro minuti, condensando le varie anime dell’opera in un finale che bilancia perfettamente tensione ritmica e aperture melodiche. Nel complesso, “Enigmata” si rivela un EP coeso e ben strutturato, dove Mellodroid dimostra di saper maneggiare con maestria i codici dell’electro contemporaneo, creando un sound che guarda al passato del genere ma lo reinterpreta con personalità e freschezza. I quattro brani, pur mantenendo una forte coerenza stilistica, riescono ciascuno a esplorare sfumature diverse, componendo un mosaico sonoro ricco e variegato che ripaga ampiamente i suoi 23 minuti di durata.