Con Message To Nowhere, Ruben Benabou, in arte Hyperstellar, porta avanti la sua esplorazione sonora nel segno di una nostalgia curata nei dettagli, ma senza particolari concessioni a innovazioni radicali. Il nuovo EP, pubblicato sotto l’etichetta Bordello A Parigi, offre tre tracce originali e un remix, muovendosi tra disco, italo disco, indie dance ed electro, con una produzione impeccabile che si rivolge sia agli appassionati del vintage che ai nostalgici di un’epoca mai vissuta. La title track, “Message To Nowhere”, si presenta con un ritornello accattivante e atmosfere spaziali che richiamano le sonorità futuristiche della disco anni ’70. I richiami sono evidenti, ma il brano riesce a coinvolgere grazie alla sua struttura dinamica e a un sound che, pur guardando al passato, rimane accessibile anche oggi. “Words In A Void” prosegue su coordinate simili, condensando in meno di quattro minuti un mix di riferimenti che spaziano dall’italodisco all’indie dance, con una spruzzata di electro. È qui che si nota il punto di forza e di debolezza dell’EP: una fedeltà ai codici del genere che non sempre lascia spazio a interpretazioni personali o a guizzi inaspettati. Il remix di The Hacker, invece, aggiunge una dimensione più contemporanea e vicina al dancefloor attuale, spostando l’asse sonoro verso un’interpretazione più decisa dell’electro. Questo intervento si distingue chiaramente come il momento più innovativo del progetto. Chiude l’EP “A Thousand Nights”, una traccia che sintetizza la vocazione retrò dell’artista. La produzione è impeccabile e stilizzata, ma rimane all’interno di confini sicuri, senza stravolgere le aspettative. In definitiva, Message To Nowhere è un EP che celebra il passato con classe, ma con un margine limitato di sorpresa per chi cerca nuove traiettorie sonore. Una proposta ideale per chi ama rifugiarsi nei classici archetipi del genere, meno per chi attende una rottura rispetto alla tradizione.