Quella che una volta era chiamata fusion è la base oggi – in maniera più strutturata – della maggior parte delle implementazioni electro-ambient, un modello che a voler esser sinceri ha più le sue origini nel funk che nel purismo elettronico delle seminali scene. Molti naturalmente non saranno d’accordo con questa lettura ma quello che infine non può essere messo in discussione è che tutta questa wave sia pervasa da un forte anelito alla retromania, solo in parte compensato, da titoli futuristici e cyber. Mardel con Awakening, uscita che si deve alla Carpet & Snares Records, potrebbe essere considerato un classico esempio di questa tendenza e nelle quattro original version presentate dimostra una solida padronanza degli element in gioco. In “Ducks In The Pond”, brano di apertura che vede la collaborazione con Nuno Ramos, l’artista portoghese crea un paesaggio sonoro di oltre dieci minuti dove elementi dub si fondono con textures acquatiche e pad sognanti, creando un’atmosfera ipnotica che ricorda i migliori momenti della Basic Channel. “Dark Space” si muove invece in territori più oscuri, minimali, dove sequenze modulate e riverberi profondi creano una tensione costante, mantenendo però sempre un groove ballabile. Con “Sun Walker”, forse il brano più ambizioso dell’EP, assistiamo a un’escursione nel territorio dell’electro-ambient più sperimentale. Le stratificazioni sonore si accumulano gradualmente, sostenute da una ritmica pulsante che non perde mai la sua energia cinetica. L’EP si chiude con “After The Storm”, un pezzo che bilancia perfettamente elementi contemplativi e ritmici, quasi a voler suggerire la calma che segue una tempesta, ma mantenendo quella tensione sottile tipica delle produzioni di Mardel.