Qual è il senso, nel 2025, di ripubblicare “Revolution No.1” di Si Begg con i suoi mix originali del 2004? All’epoca, questo pezzo breaks era un manifesto di quel periodo in cui i confini tra diversi stili elettronici erano più fluidi, trovando casa su un’etichetta iconica come Novamute. Ma oggi, vent’anni dopo, ci si chiede se questa ristampa sia un omaggio a un’epoca irripetibile o un segnale di un possibile ritorno. Si Begg è indubbiamente un genio musicale e un pioniere dell’eclettismo elettronico. Tuttavia, negli ultimi anni ha scelto di spostare il suo focus verso il sound design per cinema e videogiochi, un percorso che ha limitato la sua presenza sulla scena dancefloor. La pubblicazione del notevole EP Energie Electronique per Central Processing Unit, però, ha acceso lo scorso anno nuove speranze. Ci chiediamo: potrebbe esserci un ritorno più consistente alle produzioni dance? Negli anni ’90 e 2000, Si Begg incarnava quella rara figura di artista non ascrivibile a un singolo genere, navigando tra territori sonori diversi con un approccio tanto innovativo quanto difficile da collocare. Oggi, però, l’eclettismo senza una solida base di genere rischia di perdersi in un panorama musicale che valorizza maggiormente le identità sonore definite. Se Si Begg decidesse di tornare, l’electro potrebbe essere il terreno più fertile per un’artista del suo calibro.