Quando si parla di retromanie nella scena elettronica contemporanea non sempre si può scherzare o assumere un tono canzonatorio. Va assolutamente riconosciuto, ad esempio, che alla Mannequin Records di Alessandro Adriani sanno come organizzare uscite pregne (e degne) di contenuti, lavorando su suggestioni d’antan ma apportando energie fresche, magistralmente allestite in guisa post modern, recuperando immaginari sottoculturali ancora buoni in questi tempi così volubili di tendenze e nuovi eroi. Qui le citazioni sono all’exploitation e all’horror, in un pot-pourri che comprende la cinematografia di Jess Franco e l’elettronica del mai troppo compianto Silent Servant, nel solco dei visionari F.W. Murnau, Stephen King e Stanisław Lem (nonché dell’immancabile Dario Argento). Capifila del progetto sono il produttore techno messicano Alejandro Barba, noto anche come Dellarge, e il produttore francese di colonne sonore e musica per documentari Pierre Labret: una collaborazione nella quale sono fuse con perizia ambientazioni oscure e ritmi elettronici incalzanti, che danno vita a paesaggi sonori piuttosto inquietanti, capaci d’infondere un’esperienza d’ascolto immersiva e coinvolgente. L’LP, tuttavia, non si limita ad offrire una narrazione solo atmosferica, s’aggiungono, infatti, assai efficacemente, i remix per i quali oltre allo stesso Adriani sono chiamati nomi davvero importanti quali Legowelt, David Carretta e Broken English Club, maestri capaci d’interpretare le tracce originali offrendo succose letture, che spaziano dalla techno industriale all’italo disco, arricchendo ulteriormente la profondità e la versatilità del progetto.