Innershades – Homage

Il cipiglio è subito metropolitano nella title track che apre l’EP, “Homage”, con accenni synthpop e un tono epico poliziottesco venato da battute incalzanti e trattamenti cinematici. Anche la successiva “Tactics” esibisce un medesimo approccio e bisogna arrivare a “1992” per capire che più che a un vero e proprio purismo qui si pesca in una commistione leggera di più sottogeneri, mischiando l’acid con l’house, la techno all’electro. “Memory Reset” del cespo è la traccia più sguiscia e ipnotica e “Dance Opera”, con la quale si chiude l’uscita, seppure ancora alquanto acida allude più all’house contemporaneo che a retromanie electro, una tendenza che ritroviamo anche ad altre latitudini, perché il pubblico non è più quello d’una volta e mette assieme molte differenti ispirazioni e gusti legati a microscene. Innershades, che altri non è che il belga Thomas Blanckaert, bene ha fatto a ritornare su Clone Jack For Daze Serie dando vita a una verta e propria celebrazione dell’eclettismo che fra ieri e oggi ha segnato le scene periferiche ma effervescenti del suo paese natale.

 

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