Oh! – Alien

Non c’è fine alle retromanie di Iptamenos Discos. “Fine pena mai”, parafrasando un film di qualche anno fa su mafia e affini. Adesso è la volta proprio di un duo italiano, gli Oh!, ovvero Gianluca Pighi e Massimo Braghieri, al quale s’aggiunge nella realizzazione del misfatto il vocalist londinese Alexander Price. Con “Alien”, gli Oh! riesumano il meglio (o il peggio, a seconda delle sensibilità) della new wave, del synth pop e del post punk, impregnando il tutto con una dose di teatralità che deve tanto alle derive electroclash dei primi anni 2000 quanto all’ironia tagliente di band come DEVO. La produzione, registrata negli impeccabili Elfo Recording Studios, non lascia nulla al caso, e dietro le patine scintillanti di sintetizzatori ottantiani si nasconde un’operazione che è sì nostalgica, ma anche pienamente consapevole del proprio potenziale narrativo. Il pezzo narra un amore condannato tra un umano e un extraterrestre, con un testo che si muove tra il bizzarro e il filosofico, sfiorando a tratti un’ironia quasi satirica. Alexander Price, con il suo stile vocale sfacciato e magnetico, aggiunge una dimensione quasi performativa, che fa eco alle audacie vocali della scena electroclash. Il risultato è una traccia che cattura e seduce, con una melodia accattivante e un groove che richiama a gran voce i dancefloor di un’epoca che, a quanto pare, non vuole essere dimenticata. Gli Oh! giocano con le sonorità e con i riferimenti culturali, ma dietro il loro progetto c’è una sincera passione per quei mondi sonori che hanno definito un’intera generazione.

 

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