Radioactive Man – Jam Out The Kicks

A marchio Asking For Trouble torna il veterano Keith Tenniswood sotto le spoglie di Radioactive Man, produttore finissimo che questa volta sforna un album comprensivo di ben dodici original version. L’impressione che subito ne ricaviamo è quella d’una uscita nient’affatto modaiola: poche le retromanie estreme che sono esibite e anche il flusso complessivo, piuttosto che all’elegiaco o al cattivello evolve in un senso neo-fusion, con prove più funky, ad esempio “Yew Got 2 B Yew” o sorprendentemente synthpop, ascoltate “Sinkhole”, con Chloe Raunet, Ali Love e Suade Bergemann. Insomma, l’album non si limita all’electro e oltre quelle già citate trapelano anche influenze drum’n’bass e jungle, trattamenti più ipnotici e dubbati. Tra i momenti più accattivanti dell’album si segnala “The Clappers”, dove una struttura ritmica incisiva si intreccia con dettagli sonori che sembrano strizzare l’occhio a un approccio live. “Dread Carpet”, invece, si muove in territori più scuri e meditativi, con un groove che costruisce tensione senza mai cedere all’eccesso. L’ironico titolo di “Whatever Mate” accompagna una traccia che bilancia sapientemente dinamismo e una punta di rilassatezza. Jam Out The Kicks conferma la versatilità di Tenniswood e la sua capacità di muoversi con disinvoltura attraverso stili e suggestioni diverse, offrendo un ascolto che, pur non cedendo a facili tendenze, rimane accessibile e intrigante. Un lavoro che si fa apprezzare per coerenza e cura dei dettagli.

 

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