Johannes Haas, dj e producer di Amburgo, meglio conosciuto con il suo moniker L.F.T. approda alla prestigiosa
Mechatronica, etichetta che da Berlino incarna lo stato dell’arte della scena electro internazionale. Subito “Toxic Piss” si staglia vetriolitica e acidata, ma anche con uno stomp techno e vocal arrembanti, che rendono il tutto una mescola reattiva d’elementi. “Cursed Ship” si inserisce in un registro più scuro e atmosferico, con bassline serrate e una trama sonora che si sviluppa con precisione chirurgica. L’intensità cresce per stratificazione, mentre i dettagli sonori emergono senza mai saturare l’ascolto. Il remix di IMOGEN dona al pezzo un’ulteriore energia, grazie a una struttura ritmica ancora più dinamica e a un utilizzo del sound design che esalta la tensione narrativa. “Digital Drips”, in collaborazione con Cardinal & Nun, esplora territori più sperimentali, intrecciando linee melodiche glitchate con una base ritmica irregolare. Qui l’atmosfera si fa più introspettiva, quasi contemplativa, aggiungendo una sfumatura inaspettata al contesto generale dell’EP. Chiude il lavoro “Vancouver 1982”, un omaggio alle radici dell’electro classico, reinterpretato con un taglio moderno e crudo. I synth grezzi e le drum machine rievocano i primi anni Ottanta, mantenendo però il carattere tagliente che contraddistingue il sound di L.F.T.