È un electro parecchio concettoso quello del producer berlinese David Friedrich Koch, aka Shokh, che per questo EP ha tratto ispirazione dall’area più nordica della Black Forest germanica. Subito a partire dal primo pezzo in scaletta, “Firs”, trattazione ipnotica di oltre otto minuti, dalle arie ambientali, che si mescolano a centellinate pulsazioni e strati di un elegante noisy elettronico. Anche “Course Green” mantiene una struttura alquanto ripetitiva ma è più dinamica e vanta un suono pieno, magniloquente. Anche le tracce successive si allineano al concept generale, mantenendo quell’atmosfera meditativa che caratterizza l’EP. “Retaliation 106” introduce un’elettronica più serrata e rugosa, con pattern ritmici che emergono tra distorsioni e texture granulose, delineando un paesaggio sonoro più intenso. “Speeg”, invece, si concentra su una micropercussività che ricorda l’industrial più minimale, con frequenze alte e taglienti che sembrano voler scandire un ritmo interiore, piuttosto che quello di una pista. La chiusura affidata a “Forte Relino” vira verso sonorità più avvolgenti, come in una fusion stralunata e cibernetica, dai bassi gonfi e incalzanti, che creano una coda sonora piuttosto appassionante. L’insieme dell’EP, pur nella sua semplicità, evoca paesaggi mentali che riecheggiano il fascino e l’isolamento della Foresta Nera, con una produzione che rimane coerente, rigorosa e mai ridondante.