Caustica – New Jazz City

La suggestione di una New Jazz City pervade anche una metropoli come Madrid, dove ha base la Caustica Waveform, etichetta indipendente specializzata in generi come l’electro e la musica elettronica sperimentale, ma non disdegna incursioni in ambito funk, soul e nu jazz, ampliando i confini del proprio linguaggio musicale. Si parte all’ascolto con “Wake Up”, una raffinata trattazione jazzy, supportata da vocal stilosi, ritmi ben fratturati, nonché da scratch scientifici ed evoluzioni neo-fusion. Il pezzo si sviluppa su una base di synth caldi e pulsanti, arricchita da percussioni eleganti e interventi di basso profondi che danno un groove irresistibile. Segue “Clock Down”, una traccia dal sapore più minimalista ma non meno ricca di atmosfera. Qui, Caustica lavora maggiormente sui vocal e una struttura ritmica ipnotica, scandita da drum machine vintage, alternando linee di piano elettrico. L’effetto complessivo è quello di un dialogo costante tra passato e futuro, con una tensione che si risolve solo nel finale, dove i riverberi sembrano espandersi oltre il brano stesso. Chiude l’EP “Late Night”, il pezzo più lungo e cinematico del progetto. Questa traccia incarna perfettamente il tema del titolo: un viaggio notturno in una città immaginaria, dipinta attraverso arpeggi sintetici, sezioni ritmiche rilassate ma incalzanti, e un mood che richiama tanto le jam session jazz quanto i paesaggi sonori elettronici di matrice urbana. L’utilizzo di campionamenti di sassofono e i pad eterei contribuiscono a creare un finale evocativo, che lascia una scia di malinconia e fascino. New Jazz City è senza dubbio un lavoro ben curato, dove ogni dettaglio – dai loop al design sonoro – contribuisce a creare un’estetica coesa e stilizzata. Tuttavia, questa visione di una metropoli cool e patinata, che richiama un immaginario urbano futuribile d’altri tempi, sembra appartenere a un’epoca ormai lontana, quella degli anni Ottanta, quando la fascinazione per queste rappresentazioni dominava tanto la musica quanto il cinema. Oggi, in un contesto in cui le metropoli sono spesso raccontate con maggiore complessità e contraddizioni, il ritratto proposto da New Jazz City risulta in parte anacronistico, quasi una fuga romantica in un passato stilizzato. Detto questo, l’EP riesce comunque a offrire momenti di grande eleganza e un ascolto piacevole, grazie a un equilibrio tra ricerca sonora e immediatezza. Più che una riflessione sul presente, dunque, New Jazz City si configura come un omaggio nostalgico a un immaginario metropolitano idealizzato, che trova ancora il suo spazio nella scena elettronica contemporanea.

 

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