Creare una scena è quanto di più connaturato a un genere non mainstream come l’electro e a qualsivoglia subcultura musicale. Tanto meglio se si arriva da Toronto, che non è un piccolo paesino ma nemmeno un centro deputato della dance elettronica internazionale (ci perdoni – da Montreal – Tiga e la sua Turbo). Ninechecker tuttavia vanta trascorsi anche su Varial, Orson, Brokntoys e Zodiac Wax, prima di arrivare a questo EP per CHP Recordings, label americana fondata da Grow e pure focalizzata al genere in questione. Sono quattro le original version presentate e la prima della lista è proprio la title track, una produzione un po’ oscura e sognante, decisamente retrofuturista e robotica. Anche la successiva “Cybertalk” mescola ritmiche fratturate e stradaiole a un aplomb cupo e minaccioso, così come “Melting Down Edgelords” s’impone altrettanto incombente e catartica. Si chiude con “Texture Mapping” e la sostanza non cambia, con una verve sempre fra l’elegiaco e il dark stradaiolo.
