Tankard – Crash Landing

Tankard approda dai mancuniani della Brick Sweat Records e per l’occasione s’accorda per i remix con il boss dell’etichetta Slim Shae, oltre che con The Deserter e Watara. L’apertura con “Home Planet Tek” è un viaggio nelle radici dell’electro, con bassline serrate e drum machine precise che evocano scenari spaziali. “Electro Freak” alza il tiro con groove sincopati e synth frizzanti, mantenendo un’energia pulsante e dinamica. La collaborazione con Caninetoothfairy in “Zeitalter der Bassmaschinen” sposta il focus su un’estetica ancora più analogica, dove il basso domina e le sequenze melodiche si intrecciano con accenti industriali. “My Robot’s CV “gioca su atmosfere più asciutte e minimali, con un beat incalzante che si insinua in un’ipnosi ritmica ben calibrata. “Bass Lockdown” è puro istinto da dancefloor, con ritmiche secche e taglienti che trovano il loro spazio in un paesaggio sonoro crudo e avvolgente. I remix aggiungono ulteriori sfumature: The Deserter rielabora “Home Planet Tek” con un approccio più notturno e stratificato, mentre Slim Shae dona a “Electro Freak” una veste più elastica, giocando con bassi profondi, venature vintage e groove in espansione. Watara, infine, prende “Bass Lockdown” e lo trasforma in un esercizio gonfio di tensione e rilascio. Con Crash Landing, Tankard conferma la sua capacità di muoversi con agilità tra le trame dell’electro, mantenendo un’identità sonora solida e riconoscibile. Un EP che scorre con fluidità, alternando precisione ritmica e retrofuturismo senza mai perdere mordente.

 

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