Transpac, che avevamo incrociato nel 2023 su Ezzential Electro – sulla quale aveva pubblicato Telecommunication, un album comprensivo di dieci tracce – arriva adesso sulla Curtis Electronix di CEM3340, agitando nuove sette produzioni electro di grande intensità e spessore. Chi si celi dietro questo moniker – da allora ad oggi – è ancora un mistero. Vi basti sapere tuttavia che il nome è ispirato a una delle prime reti di computer, che permetteva lo scambio di dati basato sullo standard X25. Tra le applicazioni più famose di questa rete c’era il Minitel. Il progetto è un omaggio allo sviluppo delle telecomunicazioni negli anni ’70 e alla creazione di quella rete. Infobahn si muove in territori electro profondamente radicati nella tradizione, ma è animato da un’intelligenza compositiva che preferisce il cesello alla sovrabbondanza. La grammatica è quella classica – drum machine nervose, linee di basso elastiche, atmosfere sospese – ma tutto è filtrato attraverso una visione lucida, coerente e controllata. La struttura dell’album alterna momenti marcatamente ritmici ad altri più rarefatti, creando un movimento interno fluido e mai prevedibile, che accende l’ascolto e lo accompagna con discrezione e rigore. Tra i brani più emblematici c’è “Network Control Program”, che si regge su un groove ondivago e avvolgente, punteggiato da inserti sonori sottili ma taglienti, con un senso dello spazio che richiama certi ambienti proto-digitali, come se l’ascoltatore venisse calato in una rete di flussi dati in continua riorganizzazione. “Verbindung Hergestellt” prende invece una direzione più lineare, ma non per questo meno immersiva: i battiti sono stabili, ma sopra si stratificano microvariazioni timbriche che suggeriscono un’idea di movimento continuo, simile a un dialogo silenzioso tra terminali elettronici. Il disco si chiude in modo coerente con la sua poetica: senza eccessi, ma lasciando emergere una profondità che si svela solo ascolto dopo ascolto. Un lavoro che non ha bisogno di strafare per imporsi e che conferma Transpac come una voce laterale ma rilevante nell’attuale scena electro.