Con Roel Dijcks, aka Ekman, alla Shipwrec risuonano subito al primo ascolto le sequenze minimaliste e ossessive di “Alruin Met Cranberry”, scansioni apparecchiate in un electro senza tempo, sospeso fra contemporaneità e tradizione, sound design e pulsazioni dance. Cinque anni sono un periodo comunque lungo in musica. Tanto è passato da quando Ekman fece la sua ultima comparsa sull’etichetta olandese, con la quale può vantare ancor più lontani e proficui trascorsi. Anche “Doornappel Met Peer”, come la precedente assestata sui 128 bpm, è insinuante e cupa, grazie a frequenze basse che scavano in profondità, mentre i dettagli in superficie mantengono una tensione costante, quasi ipnagogica.
Con “Codeine En Rozemarijn” si sale a 130 bpm e le atmosfere si fanno ancora più sfuggenti, con un ritmo scomposto e striature ambientali che suggeriscono uno spazio mentale instabile, come se il pezzo fosse in continua mutazione. A chiudere è “Alsem Met Anijs”, dilatata e ambientale, oscura e meditabonda, inquieta ed evocativa. Elixers si muove dunque su un crinale preciso: è musica che non rincorre la forma, ma la piega a un disegno personale, distillato in quattro brani che esplorano l’ambiguità tra equilibrio e disturbo. Un ritorno misurato, ma tutt’altro che innocuo.