Ci sono nientemeno che Quinn Whalley dei Paranoid London, Unai Trotti della Cartulis Music e Margo Broom degli Hermitage Working Studios, dietro questa uscita che adotta il moniker Hackney Electronica, un progetto nato in piena epoca Covid, costretti – ma molto volentieri – a passare un sacco di ore chiusi fra macchine analogiche, computer e montagne di dischi. E il risultato di queste sessioni è Synaptic Shadows, un EP che cattura l’energia grezza di quelle notti insonni, tra esplorazioni sonore e incastri ritmici meticolosi. L’apertura è affidata a “H.E. Nuestro Circuito”, un flusso pulsante in cui synth taglienti e groove ipnotici costruiscono una tensione che si muove tra nostalgia analogica e urgenza da dancefloor. “Efecto Perfecto” sposta il baricentro verso un electro spigoloso, sostenuto da linee di basso flessibili e un senso di dinamismo costante. Con “The One” si entra in territori più dilatati, dove un beat spezzato guida un crescendo avvolgente, immerso in un’atmosfera sospesa tra euforia e mistero. Il respiro si fa più profondo e narcotico con “Whispers from the Depths”, traccia più breve ma densa, che si sviluppa come un’interferenza eterea, giocata su riverberi e frammenti sonori evocativi. Infine, “Nueva Ola” chiude il cerchio con un’energia più diretta, intrecciando ritmi serrati e melodie incalzanti in una sintesi perfetta tra suggestioni retrò e spinta futurista. Nel complesso, Synaptic Shadows è un debutto che riesce a fondere il meglio delle influenze rave, electro e wave in un suono compatto e personale. Un viaggio sonoro che prende vita tra le ombre della città, restituendo il senso di una metropoli che non dorme mai.