Fa coppia con Yazzus, questa volta, Jensen Interceptor, e insieme confezionano per Umay un EP a quattro mani che non fa sconti: Mecha Tools è un concentrato di energia sferragliante, bassi compatti e architetture ritmiche iperattive. I due produttori, accomunati da un’estetica feroce e sempre più focalizzata sulla fisicità del suono, intrecciano influenze techno, break e accenni industrial, mantenendo intatto quel gusto per l’esagerazione controllata che li contraddistingue. L’apertura con “I’m Going To Miami” è un battito pulsante, una macchina mutaforma che scivola tra i generi con scioltezza, mentre “OMG Unit” alza il livello di tensione attraverso vocali strappati e una percussività ossessiva, continuamente interrotta e rilanciata. Con “ACT Right” si entra in territori più abrasivi, dove l’amore per la destrutturazione ritmica prende il sopravvento, in un’ipotesi di clubbing post-umano. Chiude “Killua 99”, traccia relativamente più contenuta nei toni, ma comunque attraversata da un groove instancabile e da suggestioni vocali che flirtano con l’astrazione. Un lavoro compatto, pensato per essere funzionale ma mai prevedibile, in cui ogni elemento sonoro sembra studiato per generare attrito e movimento, tanto nel corpo quanto nell’immaginazione.