Dalla mai doma Science Cult arriva questa ultima fatica di Roel Funcken, produttore olandese attivo da oltre due decenni, noto per il suo stile inconfondibile che fonde IDM, glitch e sperimentazioni futuristiche, co-fondatore del duo Funckarma, protagonista di numerose uscite da solista, abile nell’esplorare territori sonori complessi e visionari. Sono cinque le tracce presentate e il suono è complessivamente stratificato, denso di dettagli minuziosi, attraversato da continue mutazioni ritmiche e microscopici innesti timbrici che danno vita a un flusso sonoro fluido e spigoloso al tempo stesso. Funcken sembra spingere ancora oltre il suo linguaggio, limando le superfici più abrasive in favore di una spazialità immersiva, dove ogni elemento è cesellato con estrema cura. Le strutture evitano ogni rigidità, preferendo l’evoluzione organica alla forma chiusa, mentre le atmosfere oscillano tra l’astratto e l’introspezione, mantenendo però sempre alta la tensione narrativa. Nonostante la complessità delle trame, l’ascolto non risulta mai cerebrale in senso sterile, ma coinvolgente, grazie a una costante attenzione al bilanciamento dinamico. Sprown conferma la capacità di Funcken di reinventarsi restando fedele al proprio vocabolario, offrendo un ascolto raffinato e ricco di sorprese, che invita a tornare più volte per coglierne ogni sfumatura.