London Modular Alliance – Holy Mantle EP

Simon Lynch, aka London Modular Alliance, apparecchia per Private Parts quattro original version in bilico fra electro, techno e suggestioni detroitiane. L’apertura è affidata alla title track, un brano che si snoda con eleganza su una trama di sintetizzatori avvolgenti e sequenze analogiche dal sapore rétro, senza mai perdere una certa tensione narrativa che lo rende vivo e mutevole. “Walnut” si muove su coordinate più intime, dove melodie sottili e bassi rotondi si intrecciano con leggerezza, disegnando uno spazio sonoro caldo ma mai lezioso. Sul lato B, “Scuba” cambia atmosfera: una deriva più contemplativa, percorsa da un’elettronica liquida e riflessiva che sfuma in una malinconia sottile, come un’immersione lenta in territori sommersi. A chiudere c’è “A155”, il pezzo più nervoso del lotto, spigoloso e affilato, con groove serrati e geometrie sintetiche che non rinunciano a una certa raffinatezza. Con Holy Mantle, Simon Lynch conferma la coerenza e la maturità di un progetto capace di muoversi tra rigore modulare e sensibilità compositiva, offrendo un ascolto che sa essere tanto tecnico quanto evocativo.

 

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