Alla Beard Man è ancora Mark Broom sotto i riflettori con quattro potenti original version. Il veterano, che nel corso della sua carriera ha pubblicato oltre 150 singoli, subito con “H.L.A.” mette in chiaro di che pasta è fatta l’uscita: una rivisitazione della Chicago house più sfrenata, scandita da percussioni serrate e un groove ruvido che non lascia tregua. Con la title track “Rave Juice”, Broom si addentra in territori ancora più abrasivi, spingendo su sequenze acide e loop ipnotici che evocano l’energia cruda dei primi rave. La traccia mantiene una tensione costante, senza cedere mai all’eccesso, ma tenendo saldo il controllo del dancefloor. “Big Jar (25 Mix)” si muove su binari più asciutti, con una cadenza meno frenetica ma non per questo meno incisiva: qui le modulazioni filtrate e i dettagli ritmici scolpiscono uno spazio sonoro essenziale e calibrato. Chiude l’EP “Flanger”, pezzo che gioca con oscillazioni e modulazioni più marcate, dando forma a un flusso meccanico ma dinamico, che intreccia elementi dubby e una struttura circolare dal forte impatto. Il Rave Juice EP conferma insomma la solidità e l’affidabilità di Broom, capace ancora una volta di coniugare efficacia sul dancefloor e cura nei dettagli sonori, senza mai perdere di vista la forza propulsiva che da sempre caratterizza la sua produzione.