Alla Reclaim Your City dopo l’album del 2024 torna all’opera Peter Van Hoesen che sforna quattro original version, implementando la consueta ipnotica mescola suo marchio di fabbrica, un mix rovente di ritmi astratti ad alta intensità, che prosegue coerentemente una visione intensa, personale e cruda della techno. “Definition by Absence” apre con una sinfonia di incastri obliqui, spingendo subito verso un’atmosfera surriscaldata, instabile, dove il moto oscillante dei bassi e le tessiture elettroniche sembrano inseguirsi su binari disallineati. In “Variables Edit 1”, il flusso si fa più serrato e aggressivo, con un’energia torbida che pulsa in sottofondo, mentre strati sonori centrifughi alimentano un senso di urgenza costante. La title track, “Prime Directive”, dissolve ogni residuo di forma tradizionale, proponendo un affondo visionario e disturbante, privo di ancore ritmiche stabili, immerso in un paesaggio sonoro spettrale. Chiude il viaggio “Morphology”, la traccia più “aperta” del pacchetto: qui Van Hoesen rilascia la tensione accumulata, lasciando spazio a segnali sintetici che dialogano con una struttura meno contratta, quasi meditativa.
Prime Directive è un esercizio radicale di sintesi e scomposizione, che oltrepassa i confini del dancefloor per addentrarsi in una dimensione più mentale, dove la techno smette di cercare definizioni e si affida del tutto al suo potenziale esplorativo.