Sadomaoistan – EP1 Remixed by…

Nell’orgia continua e oramai insostenibile di retromanie più o meno virali e certificate c’è anche posto per un combo norvegese industrial, proto techno, queer e dall’appeal attivista. Attivo dal 1984 al 1999 e resuscitato – è proprio il caso di dirlo – nel 2024. Parliamo dei Sadomaoistan, sui quali adesso s’applicano una schiera eterogenea di remixer. A emergere è un confronto a distanza tra epoche, dove il materiale originale, già intriso di carica politica e tensione sonora, viene filtrato attraverso l’ottica contemporanea di produttori che ne rispettano la matrice e al contempo ne dilatano gli orizzonti. C’è chi spinge verso territori più dinamici, chi ne esalta la vena ironica, chi ne approfondisce le risonanze più cupe. Il risultato non è tanto una celebrazione nostalgica quanto una forma di reinvenzione situata, un modo per interrogare il passato senza idealizzarlo, riportandolo a galla con nuove urgenze. Un’operazione che, pur nella sua frammentazione, non perde coerenza e restituisce ai Sadomaoistan un posto legittimo nel presente.

 

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