Originario della Svezia, Christian Lysholt, aka KURIR, propone una techno ruvida e personale, costruita su groove marcati e venature industriali. Il suo stile oscilla tra sonorità ipnotiche, glitch, distorsioni e accenni alla minimal, mantenendo sempre una forte identità. Attratto dai contrasti e dall’idea di riassemblare frammenti sonori in contesti inaspettati, sviluppa paesaggi acustici originali e fuori dagli schemi. Al centro del suo approccio creativo restano tuttavia ritmo e groove, elementi cardine della sua estetica musicale che ritroviamo anche in “Enhanced” prima traccia delle quattro presentate per Aerotek Recordings, una produzione cupa e proliferante, corredata da ottimi vocal maschili e da un impianto ritmico deciso ma non opprimente. In “STON” il suono si fa più ruvido e frammentato: la struttura è dominata da un groove spezzato, con elementi percussivi che entrano e si sottraggono in modo irregolare, generando una tensione trattenuta. “Believe The Hype” torna su binari più lineari, con un loop portante che si ripete come un mantra, mentre distorsioni controllate e dettagli glitch arricchiscono l’atmosfera. Chiude l’EP “Low Key”, che si muove su frequenze più oscure e dilatate, lasciando spazio a una pulsazione meno frenetica ma comunque consistente. Un lavoro coerente, che conferma il carattere distintivo del produttore svedese, attento tanto alla fisicità del ritmo quanto alla ricerca sonora.