A marchio Clan Destine, etichetta di Glasgow attiva dal 2008 e fondata da Alex Burden, è L/F/D/M, ovvero Richard Smit – che abbiamo avuto modo più volte di apprezzare su Fanzine, sulla Urban Kickz e Science Cult – ad essere stavolta sotto i riflettori. S’incomincia con “U_sapporo” che con i suoi 2’ 19” funziona bene da intro, ossessiva, scura e bassosa, decisamente ripetitiva e inquietante. Con “Other People” i contorni si fanno più dilatati e vagamente housey, la linea ritmica resta essenziale ma attraversata da modulazioni in tensione costante. “ethanol straights” insiste invece su un andamento più diretto e nervoso seppure anche sognante, con un basso regolare e distorsioni che ne sporcano progressivamente la superficie. “WONZ edit 10” è più polente e viscerale, lavora per accumulo di strati, mentre “end syn loop-G 100” si configura come breve intermezzo costruito su cicli sintetici. “No Cops” procede invece molto sinistro e crudo, con un passo più cupo, asciutto e insistente, mentre “gold plated” gioca su un registro più incombente e frammentato, dalle venature retrofuture. “heartache reprise” riporta l’atmosfera su coordinate meno dure, pur mantenendo la stessa attitudine lo-fi. “tite lice” torna su registri ipnotici, sviluppando con costanza un flusso insistente e lineare. A chiudere c’è “u_Blue Jay”, che stempera i toni con una chiusura più contenuta e rarefatta. Un lavoro che raccoglie diversi frammenti e li presenta in sequenza, mantenendo una coerenza di fondo fatta di suoni grezzi, acidità sintetica e un approccio diretto, tipico delle produzioni di L/F/D/M.