Con cipiglio ammiccante e vocal femminili da new wavers questo EP di Noamm subito parte con la title track, “Necro State”, un oscuro e introspettivo viaggio che ci porta immediatamente nel climax delle sei tracce presentate. Alla Distrito 91 non sono nuovi a uscite di questo tipo, dove l’estetica electro incontra suggestioni più cupe e psicologiche. “Separation Anxiety” lavora su linee di basso serrate e pattern asciutti, evocando un senso di urgenza. “Radiesthesia” apre invece a una dimensione più ipnotica, con trame sintetiche che si intrecciano in modo circolare. In “Digital Cell” compare la voce di Melysa, che porta un ulteriore tocco sinuoso a una struttura già piuttosto densa. “Satellites” è più nervosa e incombente, mentre “Microslave” chiude in modo breve e incisivo, con un’impronta ancora più retrofuture che sintetizza bene lo spirito del lavoro. Un EP compatto che conferma il percorso di Noamm in direzione di un’elettronica introspettiva e radicata nell’estetica electro più oscura.