Alla Delphic Iris Records, arrivata alla sua sesta uscita, è la volta del cileno-berlinese SGT, che agita sequenze assai concrete, impulsi acidi e criptici, in tutte le quattro produzioni presentate, venate da un electro essenziale e sinistro, che attinge direttamente all’hardware utilizzato, senza nessun riempitivo: pure funzioni di macchine analogiche (l’SH-101 e il Pro-One, innescati dal sequencer della TR-808). “Addicted Generation” apre l’EP con ritmo deciso, pattern electro classici e sequenze funk compatte, richiamando il suono di Detroit e l’era Redlight District di Anthony Rother. “From Afar” è il brano più luminoso, caratterizzato da onde melodiche e movimenti sinuosi, con accenni a Cybotron e Aux 88. “Body Control” esplora una dimensione più scura, con arpeggi inquietanti e percussioni minacciose che ridefiniscono elementi di Planet Rock in chiave moderna. “Wizards” chiude l’EP combinando influenze EBM, techno ed electro, tra sequenze fredde e pad granulari, in un brano dall’atmosfera ibrida e distaccata. Circuit Riders EP conferma la capacità di SGT di modellare un electro essenziale e funzionale, costruito su hardware analogico e sequenze precise, senza aggiunte superflue.