Non sempre DJ Godfather ci appassiona alla stessa maniera. Troppe differenti esigenze – pur in un panorama oramai globalizzato – assomma la scena statunitense, con l’hip hop che sempre s’intrufola in ogni dancefloor e microrealtà difficili da immaginare funzionanti in altri contesti. Eppure, quando il boss detroitiano si applica diligentemente all’electro, senza troppe deviazioni, come in questo “Time Is Just Beginning”, il risultato torna a farsi solido e convincente anche per noi. La title track si muove nel solco più classico dell’electro di Detroit, richiamando quella stagione in cui ritmo e funzione futurista procedevano di pari passo, tra groove asciutti e una tensione meccanica costante. “Manic” accentua invece l’aspetto più nervoso e serrato del suo linguaggio, con un andamento che rimanda tanto alla scuola di fine anni Ottanta quanto alle declinazioni più ruvide dell’electrotech cittadino. “Takeover” chiude il cerchio riportando l’attenzione su una struttura più funzionale al club, dove l’energia è incanalata con mestiere e misura, senza bisogno di forzature stilistiche. Nel complesso, questa uscita Database funziona proprio perché sceglie la sottrazione e la coerenza. DJ Godfather torna alle radici senza indulgere nella nostalgia, riaffermando un’identità che, quando resta focalizzata, continua a parlare con chiarezza e autorevolezza anche al presente.
