Dietro il moniker Robotron altri non si nasconde che il veterano Adalbert Kupietz, attivissimo dagli anni ’90, direttamente dall’underground della Ruhr, artista che negli ultimi vent’anni ha prodotto musica sotto una dozzina di pseudonimi differenti, presentandosi fra l’altro anche come turntablist e live-performer su hardware. Adesso insieme a Freakadelic ha implementato per Skynet Cybersonix tre tracce vocali freakalicious arricchite da una buona dose di freakesizer lo-fi. La traccia d’apertura, “Freakquency”, si muove su coordinate electro classiche, con una base pulsante e un vocoder marcato che definisce subito l’estetica del lavoro. I sintetizzatori sporchi e le strutture ritmiche essenziali contribuiscono a creare un’atmosfera nervosa, ma al contempo controllata. “Hey Freaky!” ha un impianto più diretto e giocoso, grazie a un groove serrato e all’uso insistito di inserti vocali, trattati con effetti che richiamano le manipolazioni tipiche delle produzioni DIY. La traccia conserva un’impronta cruda e lo-fi, ma non rinuncia a una certa immediatezza d’ascolto. “The Freak In Me”, infine, chiude l’EP con un taglio più minimale e introspettivo, mantenendo comunque l’intonazione ironica e deviata del progetto. Il lavoro sulle texture sonore è più sottile, mentre il ritmo resta asciutto e funzionale. Nel complesso Highfreakdelity si inserisce nel solco di un’estetica electro volutamente sgraziata e analogica, che si nutre di riferimenti retrò ma li restituisce in modo personale e non derivativo. Una prova coerente, destinata a un pubblico abituato a sonorità ruvide e poco levigate.