Musica Brasiliana – Non Solo Samba, Per Fortuna

In un’interessante inchiesta dell’Economist pubblicata recentemente viene sottolineato come in Brasile – e a Rio De Janeiro in particolare – non sia solo il samba carnascialesco a smuovere in questi ultimi anni le acque in musica. La Rio Music Conference (RMC), che nell’edizione del 2014 si è tenuta dal 19 febbraio al 4 marzo, può vantare infatti un consolidato successo di pubblico, forte adesso di ben due settimane di festival, numerosi workshop, seminari, panel, showcase e party, il tutto condito da dj-set e live con artisti elettronici del calibro di Armin Van Buuren, Steve Aoki, Dimitri Vegas & Like Mike. Quando la RMC è stato istituita nel 2009 per l’industria della musica dance elettronica in tutto il mondo si stimava un valore complessivo di 3 miliardi dollari. Questa stima è salita adesso a 20 miliardi dollari e il mercato brasiliano, in particolare , si trova ai vertici delle graduatorie per questi consumi. Nel 2013 oltre 27 milioni di persone hanno partecipato ad eventi di musica elettronica brasiliani, con 3 miliardi di reais (1,3 miliardi dollari), spesi per la vendita dei biglietti e le bevande, unitamente ad altri 967000 reais raccolti in sponsorizzazioni . Ci dicono quelli dell’Economist che “la musica elettronica non è nuova in Brasile” seppure “le autorità del paese hanno tardato a riconoscere il suo potenziale”, noi invece ci fermiamo a Sanremo, a Gualazzi e Bloody Beetroots, alle solite cantilene nazionalpopolari dei reality musicali e delle cover per trasmissioni televisive infarcite di bambini.

 

Rio Music Conference 2014