Dio Kan, Dio Pork – Rocco Rampino

Rocco Rampino – da tutti meglio conosciuto come Congorock – non l’abbiamo mai immaginato laureato ad Oxford o immerso in preghiera nella cattedrale di Canterbury: in fondo viene da Squinzano – assolato e sperduto comune salentino – e il babbo era il chitarrista di Adriano Pappalardo mica di Robert Wyatt. A noi sta simpatico però Rocco e siamo certo contenti che pubblichi per fior d’etichette quali Fool’s Gold e Ultra, che faccia dj-set in giro per il mondo e anche in Italia. Non essendo cattocomunisti non soffriamo nemmeno d’alcun fastidio al cospetto d’una blasfemia lieve (il “dio kan, dio pork” agitato nel ritornello del bootleg incriminato). Però che gli inserti vocali siano del poco compianto Gennaro Mosconi – insomma – un mito da bimbominchia del nord, innestati su “Ping Pong” di Armin Van Buuren, diciamolo, è proprio una vaccata che si può mettere per divertimento su You Tube ma non passare in un dj set al Cocoricò davanti a centinaia di persone. Non stupisce quindi che accanto ai commenti positivi sia arrivato anche qualche fischio, non pensiamo di gente particolarmente devota ma almeno di persone che su un dancefloor non vogliono essere prese in giro, avendo anche pagato un biglietto non proprio economico. Sono gli ultimi colpi di coda – speriamolo – della scena maximal, male interpretata nel pieno del successo e finita ancor peggio in puttanate sghimbesce e Bob Rifo a Sanremo. Capitan Rampino ha toppato ma se la dance è un linguaggio universale speriamo si faccia perdonare anche a fronte di un pubblico più serio, rispetto al quale offrire sostanza vera, se ne è capace.

 

Best of Germano Mosconi († RIP †)