From Rave To Cybercrime – Acid House King

Tony Colston-Hayter alla fine degli anni ottanta e poco più che maggiorenne era conosciuto nelle scene rave del Regno Unito come The Acid House King. Il soprannome naturalmente gli derivava dai gusti musicali e dalla sua attività come promotore di “malefiche notti di ecstay”, quelle che sdoganarono – per più d’una generazione – quel sottogenere, dando vita ad eccessi chimico-sonori che anche in quell’occasione finirono sulle prime pagine dei tabloid inglesi. A noi non meraviglia che adesso Tony
sia passato al cyber-crimine e a capo d’una gang tecnologicamente attrezzata sia riuscito a raggranellare la non indifferente cifra di 1.25 milioni di sterline crackando il sistema informatico di una filiale Barclays: ci voleva del genio per sottrarsi alla disco-mafia d’allora e anche oggi non dev’essere proprio semplice rubare 24.000 carte di credito di American Express. “Sappiamo” dicono gli investigatori dopo aver risolto il caso “che i criminali sono continuamente attivi nello sfruttare ogni nuova innovazione al fine di commettere questi reati contro le nostre istituzioni finanziarie, imprese, organizzazioni del settore pubblico e anche singoli, e cerchiamo di tenere il passo con i progressi della criminalità tecnologia”. La “lotta continua” insomma – citando Sasha Grey – nell’equilibrio ricorrente dovuto all’azione contrastante delle forze dell’ordine e delle organizzazioni caosmotiche.

 

TONY COLSTON HAYTER INTERVIEWED BY VALERIE SINGLETON

 

Tony Colston-Hayter & Paul Morley on One Hour With Jonathan Ross

 

BBC Inside Out – Acid House