Gracie Hagen – Illusions Of The Body

Le regole alle quali ci si conforma presentando una qualsiasi immagine – regole spesso non esplicitate tanto sono così intimamente assunte negli immaginari collettivi – seguono in qualsiasi contesto di condivisione pubblica pochi e precisi canoni: è scontato che le immagini debbano essere “belle”, presentando così “il meglio” di una persona. Non vedremo mai – insomma – giustapposte a queste fotografie qualche altro scatto meno lusinghiero o attraente. Per Gracie Hagen evidenziare questo contrasto ci aiuterebbe con i problemi di immagine che culturalmente sono indotti a un uso spropositato di illusioni spesso costruite artificiosamente, giocando sulla luce, sui tagli e sulle molteplici possibilità di ritocco che offrono programmi come Photoshop. Con il progetto Illusions Of The Body la fotografa Gracie Hagen s’interroga proprio su queste archetipiche convenzioni sociali, cercando inoltre di far risaltare una gamma di tipi personalissimi per etnie e attributi sessuali. Se il suo intento è dimostrare che non esiste la normalità – pur scattando ogni foto con la stessa luce e angolazione – l’altro intento, quello cioè di una “critica del convenzionalmente fotografico”, riesce solo in parte. Non potrebbe essere altrimenti, perché anche il brutto, l’anomalo, il non politicamente corretto d’una posa sbagliata escono dalla porta per rientrare dalla finestra dell’estetica, rimodulando senza fine quelli che sono i nostri canoni di bellezza formale e di accettazione dell’altro.

 

 

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