Digital Dj Tips – Laptop Djing Is Boring

Digital Dj Tips è un sito che seguo con una certa costanza sin dalle sue prime mosse nel 2010. Avendo comprato il mio primo controller midi per il mixing all’incirca dieci anni fa, già al suo esordio ero comunque oramai un davvero esperienziato laptop dj. L’idea di un sito sui temi del djing digitale era comunque interessante e anche Wicked Style seguiva le evoluzioni di quelle specifiche e nuove modalità di mixaggio. Digital Dj Tips, che è molto ben gestito da Phil Morse, non è stato certo apparecchiato per far da gancio a concettualismi di sorta – questo va detto – e l’impostazione pragmatica e colloquiale lo posiziona più sul versante “tecnico”, distinguendolo in quanto sito utile per mostrare ai newcomer e a quelli che vogliono passare dall’analogico al digitale come utilizzare al meglio quelle specifiche tecnologie. Impostazione rispettabilissima e che a volte però produce delle assolute perle sulla controversa arte d’utilizzare simili contemporanee attrezzature. Cerchiamo di chiarire meglio la cosa: come risolvere – ad esempio – l’annoso problema nel laptop djing di performance che non inducono certo ad una particolare azione? Un dilemma che è comune in ogni tipo di performance artistico-musicale basata sull’utilizzo di laptop. Perfino se il dj è “in the groove” – dicono a Digital Dj Tips – e tutto fila liscio, le sensazioni che riceve il pubblico possono essere spesso estremamente statiche. Se la fisicità in ogni espressione dello show business è fondamentale, allora la domanda da porsi è la seguente: come può un performer underground vivacizzare le sue performance dal vivo senza ricorrere a lanci di torte o all’indossare una maschera più o meno stilizzata e originale? Digital Dj Tips sottolinea quanto l’approccio peggiore – a loro parere – sia quello indotto da una certa prosopopea autorale dei producer; cioè di chi arriva con le proprie tracce e al fine di far sentire soprattutto le sue release organizza una scaletta preconfezionata – gli Abletoniani insomma – spesso fingendo o enfatizzando smanettamenti davvero irrilevanti. A Digital Dj Tips pensano che un dj-produttore – e chiamasi dj-set l’esibizione e non live – sia in primis un dj e quindi il suo compito sarebbe quello di mixare le proprie tracce assieme ad altre dei suoi autori preferiti e a quello che lo ha maggiormente ispirato durante la carriera. Sarebbe necessario separare le competenze insomma, non fingere un live su della musica in grandissima parte già chiusa (quello che invece avviene in molti club di provincia, nei quali si spacciano per live esibizioni che live non sono). Differente – naturalmente – è il discorso di chi utilizza drum machine, synth e svariate altre macchine sincronizzate assieme, smanettando in real time. Non sono in tanti ad essere attrezzati e capaci a far questo ma ci sono artisti simili. Quello può essere chiamato live elettronico, possibilmente senza ausilio di computer e senza pizzicamento continuo di knob per far finta di stare a fare qualcosa. Il pizzicamento di knob è un male comune anche in campo analogico, una roba per noi risibile, da dj house leva e metti, dove un sacco di scena viene fatta in realtà per finta. A quel punto meglio un Huratron – per capirsi – che si è inventato da tempo una sua presenza scenica di forte impatto in consolle, fatta di movenze ed esagerazioni che almeno non sono edulcorate. Non c’è da disperarsi tuttavia, quelli nostri sono ancora tempi di passaggio: tali questioni saranno seppellite dalla polvere non appena il tutto diventerà ancora più incredibilmente digitale. Di questo a Wicked Style siamo più che certi.

 

Huoratron “Hoedown” @ Evil Olive, Chicago