Non tutti i progetti paralleli vengono per nuocere e Davide Carbone – chi mai lo avrebbe immaginato – nelle fattezze di Honzo dimostra all’occorrenza un fecondo ventaglio di talenti mai in precedenza esibiti. È pur vero che la natura di queste nuove suggestioni rimane tuttavia inscritta in ambiti post-industriali e tecnoidi, farciti da sequenze scurissime e penetranti, iper-contemporanee e distopicamente metropolitane. Sono nove le tracce presentate e alla Haunter Records – etichetta milanese nata nel 2013 – sembrano interessati proprio nella costruzione di personali percorsi, in bilico fra elettronica, pratiche artistiche non convenzionali e sperimentazione di nuovi contesti musicali. Dicono infatti sulle stesse note di presentazione che “coerentemente con queste premesse, Das Unheimliche è disponibile in due versioni differenti: il 12” si concentra sul lato più duro e techno di Honzo, mentre il nastro allegato – si, avete capito bene: una musicassetta – dispone di un intero lato aggiuntivo di suoni in guisa più astratta e noise. Noi che abbiamo ascoltato il tutto da una versione tutta in digitale abbiamo percepito meno questa differenza, gustando a pieno proprio la natura anche cinematica e di ascolto svincolato da qualsiasi altra fruizione. Siamo stati piacevolmente sorpresi da questo album – lo confessiamo – e recensendo da quasi due decadi su Neural album di taglio esclusivamente sperimentale, ambient e di audio-art, il nostro giudizio non è proprio fra gli ultimi a questo proposito. Facciamo un augurio a Davide: di poter cimentarsi ancora a queste e ad ancora più spinte latitudini di ricerca, coltivando sempre parallelamente la sua passione autentica per la techno nuda e cruda. Dieci e lode.
Honzo – Das Unheimliche (12″)