A noi fa una certa impressione ritrovare assieme il barone rosso della techno Dave Clarke e la chanteuse electro nu-rave Louisahhh per impastare un motivato reaggeggiante, neanche malaccio ma che proprio non vorremmo ritrovarci in pista. Poi scorgiamo l’etichetta responsabile di tale combutta, la Skint, e tutto è immediatamente chiaro, perché oramai anni luce dalla big beat music scene l’approccio è sempre quello, una miscela di popular ed elettronica, di disimpegno leftfield e motivetti commerciali. I tempi cambiano velocemente e quello che è buono per una stagione non è detto sia altrettanto efficace in un’altra: a poco servono – se non ad essere passati in qualche apericena – anche i remix di Chloé e Mad Professor. Peccato.