Steve Parker – Interplanetary Dust

Sono dieci le tracce di questo Interplanetary Dust di Steve Parker, pubblicato dalla sempre meritoria Planet Rhythm, un’etichetta che del futuribile ha fatto il suo cavallo di battaglia, sia modulato in versioni un po’ d’antan che in proposte ultra-stilizzate, più sperimentali e contemporanee. Ci sono entrambe queste due influenze o linee guida nel lavoro di Parker, che è assai sperimentale, crudo e filante in pezzi come “Phase One” e invece riverbera atmosfere disco-sintetiche nella successiva “Deep Space Odyssey”, che si mantiene minimale e cupo in “Magnetic Star” o “OSK” e poi evolve cosmotronico in “Stellar” o analogicamente vezzoso in “Cloud M29”. Insomma, le suggestioni sono tante e tutte modulate con proprietà ed eleganza di trame. Decisamente un album assai ben riuscito.

 

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