DMX Krew – Spiral Dance

Della schiera di artisti che nella seconda metà degli anni novanta, fra breakbeat, electro e ritmi spezzati nelle loro forme disparate (quindi anche d’n’b), hanno innovato le scene della dance elettronica, Edward Upton, aka DMX Krew, è uno di quelli che meglio ha incassato l’inesorabile passare del tempo, voltando la sua vocazione eclettica in un’autorialità comunque ancora efficace e interessante. Spiral Dance ne è la prova, un corposo album, zeppo di ben tredici tracce, immaginifico viaggio nelle forma di una fusion aliena e personalissima, prova che si badi bene non è lontana anni luce da quello che nelle scene ambient-electro molti adesso propongono, ma possiede tuttavia una sua qualità molto speciale, che da una label altrettanto open-minded come la Hypercolour non poteva che essere accolta molto positivamente. DMX Krew – insomma – ha affinato uno stile che resiste negli anni, sarà per quella patina conferitagli dalle jam analogiche, con tutto il conseguente sferragliare di synth, oppure sarà per i reperti di hip hop old school unitamente a schegge di techno detroitiana, con intermezzi di synthpop e dreamwave. Comunque materia preziosissima che non è da tutti e per tutti.

 

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