Wolfdrifta – Phuture Shock

Non sappiamo se in piena epoca di interpolazioni – quale la nostra è – anche solo la citazione di un titolo sia passibile del pagamento di diritti ad eventuali società di servizi che posseggano le esclusive del brano citato. Il riferimento qui è ad Herbie Hancock e alla sua Future Shock, titolo che a sua volta è una citazione dal saggio celeberrimo di Alvin Toffler datato 1970. Siamo praticamente in territori che per l’electro rappresentano una sorta di mito ancestrale e che Wolfdrifta tratta con il rispetto dovuto ma senza eccessi di retromania, articolando sequenze assai puriste, suggestive ma anche – per fortuna – ancora contemporanee. Insomma, splendida l’originale version e interessante anche il remix di Theo Nasa, più tecnoide e concettuale, comunque focalizzato alla pista. In terza battuta c’è “Tekdroid”, brano dinamico e volitivo, nonostante alcuni loop ripetitivi, forte di un ottimo campione vocale, prima di chiudere con “Glitch Overdrive”, produzione dall’intro elegiaca, con battute fratturate e un basso ben presente, unitamente a vocal che rimestano ancora attorno il profetico titolo.
L’uscita si deve a Wolves That Drift, etichetta londinese focalizzata su più stilemi di dance elettronica.

 

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