Sono in molti ad aggrovigliarsi attorno all’eredità del suono detroitiano, qualcuno seguendo una linea molto sperimentale e futuristica, altri recuperando quello che di meno estremo racconta quella tradizione, giocando più sulla precisione delle ritmiche e sull’intensità evocativa di passaggi oramai ben consolidati. Può essere assimilato alla seconda delle tendenze appena menzionate questo split EP di Drivetrain e Antwon Faulkner per la Soiree Records International, catalogato non a caso con il titolo Detroit Assembly Line. Si parte con Drivetrain e in “People!” la tensione è subito ben delineata attraverso un groove robusto e incalzante, con bassline avvolgenti che sostengono un’architettura ritmica lineare ma efficace. “Notech” procede con un assetto più essenziale e meccanico, dove le variazioni minime nei dettagli percussivi e l’uso calibrato degli elementi sintetici costruiscono un’atmosfera ipnotica e ripetitiva senza risultare statica. Antwon Faulkner introduce una sensibilità diversa, meno aspra e più incline a un certo fluire melodico. “The Dub” si sviluppa su una struttura ritmica duttile, con echi e riverberi che dilatano lo spazio sonoro e offrono un respiro più profondo rispetto ai brani precedenti. “Cyber War” riporta una maggiore incisività, pur mantenendo una tessitura sonora più levigata, con synth che si muovono su piani paralleli rispetto alla base ritmica, creando un effetto di stratificazione dinamica. Il contrasto tra i due produttori si coglie nei dettagli: Drivetrain lavora su una fisicità più diretta e percussiva, mentre Faulkner dosa gli elementi con un approccio più levigato e modulare. Tuttavia, la visione complessiva è coerente e le quattro tracce si incastrano senza strappi, definendo un suono che, pur senza sorprese, risulta solido e fedele alla matrice techno della città da cui prende ispirazione.
